COMPENDIO di MALATTIE dell’APPARATO DIGERENTE
CAP. 10.
Dispepsia e vomito.
Definizione di dispepsia = dolore addominale cronico o ricorrente o fastidio addominale, localizzato ai quadranti superiori dell’addome, di durata superiore a 3 mesi, con sintomi presenti almeno per il 25% del tempo, senza evidenza clinica, biochimica, endoscopica o ultrasonografica di nota patologica organica che possa spiegare i sintomi, e con anamnesi negativa per interventi chirurgici addominali.
Classificazione: 2 tipi di dispepsia:
- secondaria = dovuta ad alterazioni organiche;
- idiopatica = non correlata ad alterazioni organiche. Questa è una patologia funzionale dell’apparato digerente.
- Quella secondaria è dovuta a patologie del tratto digestivo superiore o a patologie extra-intestinali. Esempio: alterazioni motorie esofagee, malattia da reflusso GE, tumori esofago, ulcera peptica, gastrite varioliforme, neoplasie gastriche, litiasi biliare, pancreatopatie, lesioni gastroduodenali da farmaci, sindromi da malassorbimento, infezioni intestinali, colon irritabile; oppure patologie extra-intestinali: iper/ipotiroidismo, iposurrenalismo, diabete, insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza renale, collagenopatie (LES, amiloidosi, sclerodermia), vasculopatie.
- La dispepsia idiopatica: non è riconducibile ad un processo patologico definito.
Questa si divide, in base all’etiologia, in 2 gruppi:
- primo gruppo = Pazienti con alterazioni fisiopatologiche o microscopiche (disfunzioni motorie, infezione da Helicobacter Pylori, duodenite) non in diretto rapporto con la sintomatologia;
- secondo gruppo = Pazienti senza nessuna alterazione rilevabile.
Epidemiologia.
Stati Uniti ed Europa 20-40% della popolazione. Età = 40-50.
Elevato costo sociale. Diagnosi per esclusione, non certa.
Classificazione.
Puramente descrittiva e clinica:
- simil ulcerosa, in presenza di sintomi suggestivi di malattia peptica;
- simil-disfunzione motoria, sintomi da stasi gastrica;
- aspecifica, in assenza di sintomi specifici.
- Nella simil-ulcerosa, il sintomo dominante è il dolore epigastrico, che recede con cibo, con antiacidi e/o antisecretivi. Dolore compare a volte a digiuno, sveglia il Paziente, è periodico con remissioni e recrudescenze.
- Nella dispepsia simil-disfunzione motoria, il sintomo dominante è il fastidio addominale cronico, spesso aggravantesi ai pasti, pienezza post-prandiale, nausea, conati e vomito ricorrenti, distensione viscerale nei quadranti superiori dell’addome con o senza distensione visibile.
- Nella dispepsia non specifica i Pazienti presentano sintomi dei quadri precedenti mescolati ed aspecifici.
I criteri di Roma 3 del 2006 indicano queste caratteristiche: ripienezza post-prandiale, sazietà precoce, dolore o bruciore epigastrico. Presenza di questi sintomi negli ultimi tre mesi. Insorgenza negli ultimi sei mesi e nessuna evidenza di malattia organica.
Fisiopatologia.
- Nella dispepsia simil-ulcerosa non si sono evidenziate differenze della secrezione acida tra soggetti sani e dispeptici. Né correlazione tra quantità della secrezione acida e gravità dei sintomi. Discusso è il ruolo dell’Helicobacter Pylori: il 30-40% dei dispeptici è HP+, ma non è dimostrato che ciò sia causa dei sintomi. Iper-gastrinemia da HP non sembra determinare disturbi motori. Eradicazione HP dà risposte sintomatologiche variabili.
- Nella dispepsia simil-disfunzione motoria è stato indagato lo svuotamento gastrico: stomaco prossimale ha funzione tonica > passaggio in antro > contrazione antro-piloro-duodeno = sminuzzamento dei solidi + rimescolamento del contenuto gastrico > passaggio in intestino. Nei dispeptici > ipomotilità antrale (20-40%) oppure alterazione della funzione reservoir dello stomaco con distensione antrale. In studi condotti con il barostato si è visto che una normale tensione delle pareti gastriche in soggetti dispeptici dà disturbi dispeptici.
Approccio clinico.
Anamnesi; orientano verso patologia organica:
- età > 45 anni
- dimagramento
- FANS
- recente aggravamento di sintomi pre-esistenti.
- Se queste condizioni non ci sono e quindi il Paziente non è a rischio, si prescrive trattamento sintomatico, criterio ex-adiuvantibus per valutare la correttezza della diagnosi di dispepsia funzionale. Esami di laboratorio ed indagini strumentali possono essere eseguite per sedare il Paziente. La gastroscopia è da considerare esame di primo livello.
- Se invece esiste una delle condizioni suddette o il trattamento ex adiuvantibus non giova, allora iter diagnostico = Gastroscopia EGDScopia + ecografia addominale.
Indagini di II° livello sono:
studio svuotamento gastrico
pHmetria 24 ore / pH-Impedenziometria
manometria gastrointestinale
elettrogastrografia (EGG).
Trattamento.
Componente psicoemotiva; importante approccio medico;
- antiacidi o antisecretori gastrici: ranitidina, omeprazolo, rabeprazolo;
- procinetici: domperidone;
- sedativi ed antidepressivi;
- trattamenti brevi, ripetuti nel tempo, Pazienti con frequenti recrudescenze.
Vomito.
Può essere un riflesso fisiologico importante dopo assunzione di sostanze nocive: in tal caso è un procedimento acuto, autolimitantesi e può comportare un rapido miglioramento dei sintomi nausea o dolori.
Il vomito cronico recidivante, invece, è un sintomo importante di diverse patologie: gastroenteriche, metaboliche, neurologico-psichiatriche e necessita di un accurato approfondimento diagnostico.
Vomito, inoltre, può accompagnare alterazioni mediastiniche (infarto miocardico) o retroperitoneali (coliche renali).
Il vomito implica un complesso processo motorio estremamente coordinato che coinvolge la muscolatura liscia del tratto digestivo superiore, quella striata del diaframma, della parete addominale e del torace.
Oltre questi eventi motori, ci sono fenomeni vegetativi: secretori, cardiovascolari e respiratori, dovuti ad una regolazione centrale del vomito.
Fisiopatologia.
Regolazione centrale del vomito: centro del vomito e zona trigger di chemorecettori (CTZ).
- Il centro del vomito si trova verosimilmente nella porzione dorsolaterale della formazione reticolare del midollo allungato, presso il centro respiratorio e quello della salivazione. Infatti, durante il vomito si attivano anche la salivazione e la respirazione. Il centro del vomito è responsabile della coordinazione motoria del vomito.
- zona trigger dei chemorecettori: area a livello del pavimento del IV ventricolo: è chemorecettore ematico e viene attivato da stimoli provenienti dal circolo sistemico (metabolici, tossici, farmacologici). Questa zona attiva il centro del vomito tramite connessioni nervose multiple. Zona trigger ha recettori per diversi neurotrasmettitori: dopamina, serotonina, 5-idrossitreptamina, noradrenalina. I sistemi serotoninergici giocano un ruolo assai importante nella direzione del centro del vomito.
- vomito attivato anche in modo diretto per via nervosa, attraverso afferenze vagali e simpatiche dal tratto gastroenterico: eccessivo riempimento gastrico, occlusione intestinale, irritazione della mucosa sono stimoli emetici. Altre afferenze nervose da mesentere, peritoneo, pancreas, fegato, vie biliari e organi toracici e retroperitoneali (infarto miocardio, asma).
- Connessioni con centri soprabulbari (corteccia e organi di senso) veicolano stimoli emetici prodotti da stress psichici, da stimoli visivi, olfattivi, del gusto, spesso associati a fenomeni mnemonici e da sollecitazioni dell’apparato vestibolare.
Vie efferenti: nervi frenici, spinali e vago.
Neurotrasmettitori: acetilcolina, dopamina, serotonina.
I fenomeni motori sono dunque convogliati sia da fibre vagali colinergiche e non, sia da nervi frenici e spinali toracici e addominali.
Motilità gastrointestinale.
Processo del vomito:
- inibizione della motilità gastrointestinale;
- contrazione antiperistaltica (Contrazione Retrograda Gigante) che coincide con nausea e conato, parte da intestino tenue prossimale e porta il contenuto nello stomaco prossimale prima dell’espulsione;
- contrazioni fasiche ad alta ampiezza (come fase III° del ciclo interdigestivo) che migrano da tenue distale sino al colon liberando il tenue da residui di contenuto intestinale causa di vomito).
Quindi:
svuotamento retrogrado dell’intestino tenue prossimale
+ svuotamento anterogrado del tenue distale (dove i segmenti intestinali non sono provvisti di recettori per sostanze nocive emetiche)
> rapida e completa pulizia dell’intero intestino tenue.
Alterazioni motorie analoghe ma meno incisive si hanno in caso di nausea (per esempio indotta da apparato vestibolare (tachigastria, slow waves).
Atto conclusivo è preceduto da stadi prodromici: nausea, conato e vomito.
Nausea: ipotonia ed ipomobilità gastrica, ipersalivazione, pallore, sudorazione fredda e tachicardia. Durata = poche ore o giorni (gravidanza).
Nausea comunque è indipendente dal vomito: possono essere autonomi.
Conato: contrazioni vigorose del diaframma e della muscolatura addominale + atti inspiratori toracici a glottide chiusa > cardias > cavità toracica > contrazioni peristaltiche retrograde con retropulsione del contenuto della camera gastrica.
Vomito: contrazione duratura del diaframma (al di fuori della regione dello hiatus) e dei muscoli retti addominali > cardias ed esofago si rilassano e piloro ed antro si contraggono: si aprono bocca e faringe > contenuto gastrico eliminato.
Rigurgito.
Non si accompagna a nausea, conati e contrazioni diaframmatiche o parietali addominali.
In età avanzata può essere causato da stenosi esofagea organica.
Cause del vomito:
- Acuto transitorio autolimitantesi:
- gastroenterite infettiva
- alcol
- farmaci citostatici
- sollecitazione vestibolare (mal d’auto).
- Vomito cronico recidivante:
- patologie gastrointestinali (ostruzione meccanica intraluminale, irritazioni della mucosa, ulcera peptica, patologie del pancreas, vie biliari, fegato, peritoneo); infiltrazioni parietali (sclerodermia, amiloidosi, linfomi); disturbi della motilità (pseudo-ostruzione intestinale cronica); post-chirurgico (dopo resezioni gastriche);
- patologie sistemiche umorali: malattie endocrine (Addison, tireotossicosi); disturbi metabolici (uremia, chetoacidosi diabetica); intossicazione (alcol, digitale);
- patologie extra-intestinali per via reflessogena: cardiopolmonari (infarto, aritmie, asma); urogenitali (colica renale); patologie del labirinto (labirintite); emicrania;
- disturbi neurologici e psichiatrici: epilessia, tumori endocranici; neuropatie con gastroparesi (diabete); anoressia nervosa, bulimia, situazioni di stress; attivazione del sistema vestibolare;
- da cause sconosciute: esempio: vomito ciclico.
Sindromi specifiche associate con vomito.
- Nausea e vomito da farmaci: azione su zona trigger: dopaminergici (L-DOPA, bromocriptina), analgesici oppiacei, digitalici e chemioterapici. Oppure azione su mucosa gastrica (acido acetilsalicilico) e indirettamente su centro del vomito.
- Cinetosi: mezzi di locomozione; associato pallore, sudore freddo, cefalea, ipersalivazione. Stimolazione del centro vestibolare > attivazione centro vomito per via nervosa. Soggetti con sindrome cinetosica hanno elettrogastrogramma basale accelerato da 3 cicli/min a 4-9 cicli/min (tachigastria);
- gastroparesi diabetica: lunga storia clinica di diabete insulino-dipendente, neuropatia periferica, oppure causa è chetoacidosi con distensione gastrica e gastroparesi, che si risolvono con la soluzione dello squilibrio metabolico.
- Gastroparesi non diabetica: uremia, sclerodermia, polimiosite, dermatomiosite associati a neuropatia possono indurre gastroparesi.
- Vomito ciclico: attacchi ricorrenti di vomito severo, spesso prima dei 6 anni e si risolvono con la pubertà . Cefalea, dolori addominali, febbre. Ipotesi patogenetiche: appendicite cronica, epilessia, emicrania o stress. Diagnosi differenziale (dd): tumori cerebrali, malrotazioni intestinali.
- Nausea e vomito durante gravidanza: 50-90% delle gravidanze per nausea, 25-50% per vomito. Patogenesi: elevati livelli di HCG, progesterone o androgeni. Iperemesi gravidica è più grave: associata a gravidanze gemellari o mola idatiforme, necessita di terapia idro-elettrolitica di supporto; elevati livelli di HCG e di ormoni tiroidei. Questi sintomi cessano oltre il 4° mese. Se compaiono invece tardivamente possono far parte della steatosi acuta in gravidanza + transaminasi elevate + segni della pre-eclampsia (edemi, ipertensione, proteinuria); dd con epatite virale ed epatite da tetracicline.
Conseguenze del vomito e flow chart per diagnosi.
Vomito acuto e violento (infezione? intossicazione? farmaci ?) può dare:
lesioni gastriche o esofagee con emorragie digestive (Mallory Weiss)
oppure asfissia e polmoniti ab ingestis (sindrome di Mendelson) in soggetti defedati o privi di coscienza (incidenti stradali).
Vomito cronico (da indagare con Endoscopia, Radiologia, Rx diretta addome, Rx prime vie)
può essere per ostruzione meccanica (terapia chirurgica)
o lesione organica non-ostruttiva (terapia medica)
o nulla di patologico e allora:
disturbo endocrino? metabolico cronico? intossicazione cronica? farmaci?
ovvero bisogna misurare la motilità : radiologia, manometria, scintigrafia:
se Rx = patologico > pseudo-ostruzione (terapia chirurgica)
se negativo > dispepsia funzionale (terapia aspecifica: dieta, procinetici);
se terapia non ha successo > gastroenterostomia (resezione antrale)
oppure ricerca per collagenosi, amiloidosi, malattia neurologica, disturbo psichiatrico > terapia specifica.
Vomito cronico può creare alterazioni del bilancio idro-elettrolitico e dell’equilibrio acido-base. Alcalosi metabolica, ipokaliemica, ipocloremica e iposodiemia con ipovolemia.
Alcalosi per perdita di ioni H+, per contrazione di liquido extracellulare senza contemporanea perdita di bicarbonati e per entrata di ioni H+ nelle cellule per compensare il deficit di K+.
Ipokalemia è causa di ridotto introito, eccessiva perdita e perdita renale indotta da alcalosi: clinicamente astenia muscolare, stipsi, polidipsia, nicturia e aritmie cardiache.
Iposodiemia è causata da perdite di Na+ con vomito e con urine (bicarbonato di Na+): eccessiva secrezione di ADH (ormone antidiuretico) in corso di nausea e vomito > iposodiemia e oliguria.
Terapia.
Allontanamento delle cause del vomito: chirurgia in caso di ostruzione, prevenzione nel vomito da viaggio, da chemioterapia.
Profilassi cinetosi: antistaminici (anti-H1), anticolinergici (scopolamina) e metoclopramide. Prevenzione del vomito indotto da chemioterapici: antiserotoninergici (ondansetron, granisetron) che agiscono sul recettore della 5HT (5 Idrossi-Triptamina o Serotonina) tipo 3.
Vie nervose periferiche del vomito = nervi V + VII + IX + XII + nervi spinali > muscoli respiratori ed addominali.
Nervi cranici:
I° = olfattorio; II° = ottico; III°, IV°, VI° = oculomotori; V° = trigemino; VII° = facciale; VIII° = acustico; IX° = glossofaringeo; X° = vago; XI° = accessorio; XII° = ipoglosso.
Caratteristiche cliniche del vomito (in rapporto alla lesione).
- durante o subito dopo pasto > ulcera peptica
- più di 1 ora dopo pasto > ostruzione o disordine motorio
- 2 ore o più dopo pasto > ostruzione gastrointestinale
- a digiuno > gravidanza, alcol, uremia
- a getto > suggestivo per ipertensione endocranica
- cibo ingerito > ostruzione o diverticolo esofageo
- cibo semidigerito > ostruzione gastrica o disordine motorio
- sangue rosso o nero > emorragia digestiva
- fecaloide > ostruzione intestinale, peritonite con ileo, fistola gastrocolica, ischemia intestinale.
Medicinali antiemetici:
- antiemetici ad azione centrale: anticolinergici, antistaminici, neurolettici antidopaminergici;
- antiemetici ad azione centrale + periferica: metoclopramide, antiserotoninergici;
- antiemetici ad azione periferica: domperidone, cisapride (non più in commercio);
- anticolinergici: scopolamina, atropina (per cinetosi);
- antistaminici: prometacina, ciclizina (per cinetosi);
- tranquillanti maggiori (o neurolettici): fenotiazine, butirrofenoni: clorpromazina, aloperidolo (per chemioterapia);
- benzamidi: metoclopramide, domperidone (per chemioterapia);
- antiserotoninergici (anti-5-HT3): ondansetron, granisetron, tropisetron (per chemioterapia);
- anti-H2: cimetidina, ranitidina; omeprazolo, rabeprazolo;
- tranquillanti minori: benzodiazepine: lorazepam, diazepam;
- cortisonici: desametazone;
- cannabinoidi: tetraidrocannabinolo;
- stimolazioni periferiche: agopuntura, TENS (stimolazione elettrica transcutanea).